Nata da un sogno napoleonico e amata da sempre dai milanesi, la Pinacoteca di Brera è una tappa d’obbligo per chiunque.

Le radici del polo museale: un Ottocento napoleonico fatto di gusto estetico e valorizzazione dell’arte.

Milano è una delle città più apprezzate in virtù dell’ampio range di possibilità artistiche, educative e culturali che in essa hanno sede; dal Duomo alla Scala, dalla Galleria al Museo del Novecento sono tante le alternative con cui proporre un itinerario davvero unico per una gita scolastica con i tuoi studenti. Il centro della città è ricco di strade moderne e sempre trafficate, in cui persone di ogni nazionalità si affaccendano per scattare foto o andare a lavoro; di contro, Brera è un quartiere immerso in un’atmosfera del tutto inedita. Le vie diventano più strette e lastricate, trasmettendo un gusto quasi borghigiano, mentre gli edifici svettano con il loro tipico color mattone, il quale rende la destinazione simbolicamente riconosciuta da turisti e visitatori. Nel cuore del quartiere, di cela la Pinacoteca omonima: la galleria d’arte antica e moderna rappresenta un’occasione unica per ammirare i grandi classici della cultura italiana.

L’originalità della mostra permanente risiede nella provenienza delle opere. Nei tuoi anni di insegnamento ti sarai sicuramente imbattuto in gallerie e poli museali di lascito alto-borghese e aristocratico. A Brera le cose sono andate diversamente: i dipinti che in essa sono contenuti provengono dai corsi formativi seguiti dagli allievi dell’Accademia; nei primi anni dell’Ottocento, Napoleone Bonaparte decise di riservare lo studio e le ampie aule della struttura all’inaugurazione di una galleria d’arte, che venne nel tempo arricchita di pezzi inediti.

In questo articolo abbiamo deciso di analizzare le maggiori attrattive della Pinacoteca di Brera, così da fornirti tutte le informazioni per dare vita a un viaggio interessante e stimolante per i tuoi giovani allievi: il quartiere preferito degli artisti ottocenteschi continua a trasmettere una forte impressione di fascino e romanticismo, soprattutto se conosciuto e compreso a partire dal suo cuore pulsante, ovvero dal suo polo museale.

Pinacoteca di Brera a Milano: una gita scolastica fra arte e storia

Durante l’Ottocento – in virtù della soppressione di gran parte degli ordini religiosi – poterono confluire presso la Pinacoteca di Brera stupende opere d’arte provenienti da conventi e chiese, in aggiunta a pregevoli dipinti originari di altri territori imperiali. La raccolta subì uno slancio di dimensioni epocali, tant’è che fu necessario allargare i volumi e favorire l’organizzazione di ulteriori spazi. L’exhibition di stampo sacrale è oggettivamente predominante anche al giorno d’oggi: le tele e le statue che raffigurano i protagonisti del cristianesimo sono presenti con stili riccamente decorati e finemente curati, come nel caso del Cristo Morto del Mantegna e dello Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio. La dimensione religiosa continua a esprimere la sua carica emotiva e votiva mediante dipinti del calibro del Cristo alla Colonna del Bramante, della Cena in Emmaus di Caravaggio, oltre che attraverso le opere realizzate da celeberrimi artisti come Francesco Hayez, Van Dyck, Rubens, Giovanni Bellini e Tintoretto.

L’iniziale dimensione classicheggiante – nonché anatomicamente accurata e naturalistica – che veniva usata per scopi educativi e artistici subì un ulteriore mutamento nel corso degli anni che oscillano fra 1976 e il 1984, quando entrarono a far parte della collezione alcune sculture e dipinti novecenteschi: capolavori realizzati da Carrà, de Pisis, Morandi, Marino Marini, Arturo Martini, Modigliani, Boccioni e Picasso. Il ringraziamento sentito da parte di tutta la cittadinanza fu rivolto ai donatori e ai promotori dell’iniziativa – Emilio e Maria Jesi – come pure alla concessione Vitali, grazie alla quale le opere novecentesche si andranno ad ampliare ulteriormente.

Pinacoteca di Brera in viaggio di istruzione: Milano e la cultura classica

La Pinacoteca di Brera ospita più di 400 opere d’arte che vanno dal XIV secolo alle recenti produzioni italiane; il risultato di una commistione di stili e di poche tanto lontane – per gusto e visione estetica – è stato il motore primo di una rivoluzione culturale che ha trasformato il polo museale in un’enciclopedia dell’arte e della cultura europea, senza dimenticare l’attenzione crescente che è stata rivolta all’ultima generazione di studenti che usarono le aule dell’Accademia. La notorietà di alcune delle tele esposte alla Pinacoteca, inoltre, ha incrementato in maniera costante la visita di studenti e appassionati d’arte, interessati a condurre un approfondimento pragmatico su temi tanto laici quanto sacrali.

La destinazione che vogliamo proporti oggi per i tuoi giovani allievi, infatti, vanta una carica fortemente educativa in virtù del mix sapientemente bilanciato che è in grado di costituire fra la simbologia cattolica e il mondo laico, politico e sociale. Le opere votive trovano massima espressione nel Cristo Morto del Mantegna: il corpo del protagonista è rappresentato, nell’ampia tela, da un punto di vista originale e mai sperimentato in precedenza; le ferite sono messe in evidenza, così come le pieghe del lenzuolo che avvolgono il corpo. Il processo di umanizzazione di una figura avvolta da sacrale devozione consente di godere delle linee definite e tracciate con cura, nonché dei colori accuratamente selezionati per trasmettere la forte potenza emotiva della vicenda.

Il tema risorgimentale viene degnamente valorizzato da Il Bacio di Francesco Hayez, diventato un punto di riferimento in virtù dei richiami patriottici che rappresentano in maniera altamente accurata la valorizzazione grafica di un senso di orgoglio popolare, sperimentato durante la controversa fase di unificazione del nostro Paese. L’incontro fra i due amanti diventa un monito da cui partire per una criticizzazione delle vicende che toccarono da vicino l’animo della popolazione italiana. I due giovani rappresentano l’amore verso la Patria e la giovane Nazione che nasce in seguito alla seconda guerra di indipendenza.

Pinacoteca di Brera a Milano: spunti di riflessione per gli studenti in gita

Ogni professore che si rispetti desidera che i propri studenti siano portati a riflettere sui concetti che spesso vengono trattati fra i banchi di scuola; il rischio che si corre è quello di teorizzare senza attinenza alcuna alla concretezza di eventi che hanno stravolto – in maniera positiva o negativa – il tessuto sociale e politico di un Paese. Comprendere la drammaticità e l’importanza di vicende e luoghi, date e riforme non è cosa da poco: l’arte veicola, in questo senso, un forte legame con la storia proprio in virtù dell’intenzione che in passato ha spinto l’autore a raccontare – con un linguaggio inedito e mai banale – la realtà esperita di un’epoca ormai lontana.

La Pinacoteca di Brera è un buon punto di partenza da cui approfondire in maniera consapevole gli anni di maggior impegno nazionalista che la nostra Italia abbia mai vissuto, anticipando la caduta novecentesca che ha inevitabilmente tacciato la parola patriottismo di una connotazione negativa, fino ai nostri giorni. I percorsi espositivi sono spontaneamente rintracciabili una volta giunti a destinazione, seguendo l’apposita mappa che viene data al momento dell’arrivo; le sale sono ben organizzate e spaziose, nonché pensate per condurre per mano il visitatore verso la comprensione dei nuclei tematici secondo cui sono state create. Il nostro consiglio è di prenderti del tempo per valutare le opere da presentare ai tuoi studenti, anche in virtù del percorso formativo che hai deciso di seguire con loro.

Informazioni:

Indirizzo: Via Brera, 28

Orari: la Pinacoteca è aperta da martedì alla domenica dalle 8:30 alle 19:15, ogni terzo giovedì del mese è aperta dalle 8:30 alle 22:15; chiuso il lunedì, il 1 gennaio e il 25 dicembre.

Prezzo del biglietto: l’ingresso per l’intera classe ha un costo di 10 euro, previa prenotazione obbligatoria; è consentito il pagamento del biglietto d’ingresso tramite 18app.

Contatti: https://pinacotecabrera.org – pin-br@beniculturali.it – tel. +39 02 72263 230

Come arrivare: Dalla fermata Montenapoleone sulla linea gialla della metropolitana M3 è necessario prendere a piedi via Monte di Pietà e girare poi a destra in Via Brera. In alternativa, dalla fermata Lanza sulla linea verde M2 bisogna girare in via Rivoli, poi a destra in via Tivoli fino all’incrocio con via Brera.

VUOI ISCRIVERTI AL DIARIO SEGRETO DEL PROFESSOR VIAGGIO?

LASCIA I TUOI DATI QUI SOTTO E INIZIA A VIAGGIARE CON NOI!

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui