Rimini, con i suoi 150 mila abitanti e una superficie di 135 chilometri quadrati, è la più grande città della Valmarecchia. Fondata nell’anno 268 a.C., ha attraversato tutte le fasi più significative della storia, della cultura e dell’arte dello Stivale italico. Scegliere Rimini per un viaggio scolastico significa far conoscere l’arte e il pensiero della famiglia Malatesta, tra le più importanti e influenti dell’epoca medievale, le opere di artisti universalmente riconosciuti come Piero della Francesca o Roberto Valturio.

Il ponte di Tiberio

Simbolo della città di Rimini (non a caso compare sullo stemma cittadino) e dal 1885 monumento nazionale, il ponte di Tiberio è un’importante testimonianza dell’arte, di ingegneria urbanistica e logistica dei Romani. Si tratta del primo tratto della via Emilia che venne costruito interamente in pietra d’Istria per volere dell’allora imperatore Augusto nell’anno 14 D.C. Ci vollero ben 7 anni per ultimarlo. Viene detto di Tiberio perchè l’ultimazione dei lavori avvenne sotto il suo Impero. Ha una lunghezza di 62,6 metri, una larghezza di 8,6 metri e nonostante sia stato realizzato oltre duemila anni fa è stato lungamente utilizzato anche per la viabilità odierna fino a che dal 2014 è tutelato con un apposito progetto che ha permesso di riorganizzare tutto. Sulla sua realizzazione e sul fatto che sia rimasto in piedi per millenni ci sono molteplici leggende tra cui l’essere stato realizzato dal Diavolo, capace di ingannare, nell’occasione, San Giuliano. Può essere visitato in qualsiasi momento, senza costi e prenotazione.

Tempio Malatestiano

Il Tempio Malatestiano o Cattedrale di Rimini è stato realizzato da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel XV secolo, riprendendo una vecchia chiesa all’epoca dedicata a San Francesco. Venne scelta dalla famiglia dei Malatesta per essere il luogo della loro sepoltura per cui ci furono tanti investimenti per arricchire quella che all’epoca era una struttura religiosa molto scarna con una sola navata. Oggi si possono apprezzare tanti altari, capelle e affreschi importanti, alcuni dei quali sono stati realizzati da maestri come Giotto. La parte esterna è frutto del progetto dell’architetto Leon Battista Alberti che volle ispirarsi ai classici canoni dello stile romanico. Purtroppo il progetto non fu terminato e oggi c’è un’evidente differenza stilistica tra la zona esterna e quella interna. Infatti, gli elementi interni sono in stile gotico decorativo, frutto del genio di Matteo de’ Pasti. La copertura è stata realizzata a capriate lignee con travi a vista. Tra le opere custodite al suo interno spiccano i rilievi di Agostino di Duccio, scultore molto attivo nell’epoca rinascimentale, e l’affresco di Piero della Francesca intitolato Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo. Quest’ultima è un’opera alta 2,57 metri risalente all’anno 1451, incorniciata in finti rilievi marmorei. Una piccola ma interessante curiosità riguarda proprio quest’opera che di fatto è del tutto simile al ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta attribuito a Piero della Francesca, realizzato su tavola e che oggi può essere visionato al museo del Louvre a Parigi. Proprio in ragione di tante similitudini di tecnica realizzativa, gli esperti hanno attribuito a entrambe la paternità del celebre artista italiano. In un’altra cappella presente sempre nella Cattedrale, vi è l’opera San Francesco che riceve le stigmate realizzata da Giorgio Vasari.

Il Palazzo dell’Arengo

Il Palazzo dell’Arengo si trova in Piazza Cavour a Rimini ed è un maestoso edificio sviluppato in stile romanico gotico. La sua costruzione è stata effettuata nel corso del XIII secolo e aveva un’importanza dal punto di vista politico perché vi si riunivano i rappresentanti del popolo per eleggere il podestà della città. Non a caso, al suo fianco, c’è il Palazzo del Podestà. Oggi entrambe le strutture rappresentano una valida alternativa per organizzare visite guidate scolastiche grazie al progetto PART. Si tratta di una stretta collaborazione portata avanti tra l’amministrazione comunale e i proprietari dei due palazzi, che ha previsto una prima fase di restaurazione. Un luogo assolutamente da visitare, soprattutto per gli amanti della cultura e dell’arte, perchè presenta tanti spazi per apprezzare molteplici opere. L’ingresso è consentito in entrambi gli edifici che ospitano opere contemporanee grazie al prezioso contributo della Comunità di San Patrignano, mentre nella sala dedicata a “Il Giudizio Universale” di Giovanni da Rimini, è possibile apprezzare l’arte di un maestro vissuto nel Trecento. Per avere accesso a tutte le collezioni di opere d’arte presenti e visitare le due strutture architettoniche, è necessario acquistare un biglietto per gruppi scolastici superiori a 12 unità, l’Art Card, che dà il diritto anche di accedere al Museo della Città, alla Domus del Chirurgo e al Fellini Museum.

L’Arco di Augusto

L’Arco di Augusto è il più antico arco esistente al mondo. Come è facile intuire, è stato realizzato per onorare l’imperatore Augusto, il quale si rese protagonista dell’opera l’importantissima di restauro della via Flaminia e di altre strade italiane, il che migliorò e semplificò il commercio interno e verso l’esterno dell’Impero. La sua costruzione è avvenuta nell’anno 27 avanti Cristo e si presenta in una struttura differente rispetto ad altri celebri archi. È il più antico ed è posizionato su un’antica strada che nei secoli precedenti era fondamentale per tutta l’Italia Settentrionale. Per la sua realizzazione è stato utilizzato il travertino di nabresina, inoltre l’Arco venne inserito inizialmente nelle Mura della città che al tempo offrivano un impatto geometrico poligonale. Inizialmente aveva alle sue spalle due imponenti torri che esistevano prima della sua realizzazione e presenta una serie di statue che raffigurano alcune divinità che erano decantate all’epoca dell’Impero Romano come Giove, Apollo presentato con la sua classica cetra e il corvo oppure Nettuno con il tridente e il delfino e Minerva con la sua corazza. Sono ancora visibili nella parte più alta dell’Arco delle antiche scritte romane che ricordano proprio come questa opera venne realizzata in onore di Augusto e che ci fu un apposito decreto del Senato Romano per dare il via ai lavori.

Domus del Chirurgo

La Domus del Chirurgo, come tanti altri complessi archeologici, è stata scoperta nel 1989 in maniera del tutto casuale. All’epoca, si stavano facendo dei lavori stradali in Piazza Ferrari quando un’escavatrice, per errore, arrivò troppo in profondità facendo emergere delle mura di un edificio romano. Il cantiere venne immediatamente preso sotto il controllo del Ministero dei Beni Culturali e ci fu un’importante opera che portò alla luce tantissimi mosaici, monete e strumenti medici e da qui il nome di Domus del Chirurgo. Si parla di origini chiaramente romaniche, in quanto al suo interno ci sono più strutture perfettamente conservate con particolare riferimento ad un orto, una chiesa e un cimitero con 30 tombe. Il pezzo più importante è tuttavia però la villa che, secondo gli elementi emersi, era stata abitata fino al II secolo dopo Cristo, probabilmente da un medico militare che aveva origini greche. Era un’importante professionista di quel periodo perché disponeva di attrezzature straordinarie per un totale di circa 150 strumenti che utilizzava per aiutare i combattenti feriti durante le battaglie e le campagne dell’Impero Romano. Nella villa si può apprezzare un’opera di importanti dimensioni arricchita con tanti mosaici. Per quanto riguarda, invece, i reperti emersi da questo scavo tra cui soprattutto gli strumenti chirurgici e gli oggetti di vita quotidiana presenti nella villa, sono tutti stati inseriti nel Museo della Città di Rimini. È possibile quindi intraprendere un percorso molto interessante per gli studenti di qualsiasi grado perché ci sono elementi che permettono di approfondire la storia romana, soprattutto della parte settentrionale italiana, le usanze dell’epoca ma anche lo stile artistico che ancora oggi è tanto apprezzato nel mondo. Le visite consentono di visionare le tombe del cimitero, l’orto e la chiesa oltre che la villa.

Il Museo della Città di Rimini

Sempre a piazza Ferrari, nel centro storico e culturale di Rimini, c’è il Museo della Città realizzato non a caso a pochi passi dalla Domus del Chirurgo. Viene ospitato in un ex convento di padri gesuiti che peraltro ha una storia alle spalle di ospedale civile. La struttura di per sé non ha grande rilevanza dal punto di vista dell’architettura ma al suo interno sono state realizzate tante collezioni e racchiuse opere che permettono di conoscere non solo un importante pezzo di storia di Rimini ma dell’Italia intera. In una parte del museo sono stati inseriti tutti i reperti storici emersi dagli scavi della Domus del Chirurgo e soprattutto strumenti medici dell’epoca e oggetti di arredamento. Inoltre, c’è un’altra importante collezione nella pinacoteca con opere risalenti al Trecento. La proposta è dedicata agli appassionati di arte, cultura e agli studenti. Si possono vedere il Crocifisso, il Polittico o il celebre Giudizio Universale di Giovanni da Rimini. Sono state realizzate delle sale dedicate esclusivamente alle varie opere che furono commissionate nel corso del tempo dai Malatesta. Affreschi, quadri e quant’altro sono firmati da artisti conosciuti in tutto il mondo come Giovanni Bellini, Domenico Ghirlandaio, Matteo de’ Pasti, Agostino di Duccio e Pisanello.

(Il ponte di Tiberio, Viale Tiberio, visita gratuita, sempre aperto)

(Tempio Malatestiano, via IV Novembre, 35 – Tel. 0541 51130, visita gratuita, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 18:30, Sabato dalla 8:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19:00, la domenica dalle 9:00 alle 12:30, dalle 15:30 alle 18:30)

(Palazzo dell’Arengo, piazza Cavour 26, costo biglietto 14 euro ingresso gruppi scolastici, aperto dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00, sabato, domenica e i festivi dalle 10:00 alle 19:00, lunedì non festivi chiuso)

(Arco di Augusto, Corso d’Augusto, biglietto gratuito, sempre aperto)

(Domus del Chirurgo, Piazza Ferrari, costo del biglietto 7 euro oppure con l’Art Card, aperto dal 13 giugno fino al 31 agosto dal martedì al sabato dalle ore 10 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 mentre negli altri periodi dal martedì al sabato dalle 9:30 alle 13 e dalle 16 alle 19 con la domenica e i festivi dalle 10 alle 19)

(Domus del Chirurgo, Piazza Ferrari, costo del biglietto 7 euro oppure con l’Art Card, aperto dal 13 giugno fino al 31 agosto dal martedì al sabato dalle ore 10 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 mentre negli altri periodi dal martedì al sabato dalle 9:30 alle 13 e dalle 16 alle 19 con la domenica e i festivi dalle 10 alle 19)

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