Entrare nel teatro Galli è una delle 100 esperienze da vivere al mondo secondo il magazine New York Times.


Dopo più di 70 anni dalla distruzione, a causa di un bombardamento durante la Seconda guerra mondiale, il teatro ha riaperto le porte il 28 ottobre 2018, ed entra subito di diritto nella lista del Times, stilata valutando i criteri di qualità, originalità, grado di innovazione e sostenibilità.

“Una citazione inaspettata e che ci inorgogliosisce – è il commento del Sindaco Andrea
Gnassi e dell’assessore Giampiero Piscaglia – Vedere Rimini e il suo Teatro essere inseriti
tra le esperienze di viaggio da non farsi sfuggire è l’ennesima testimonianza del valore del
percorso di rinascita culturale che la città sta vivendo e dell’attenzione che questo nuovo
corso suscita nei media internazionali.”

Il teatro in origine era chiamato “Teatro Nuovo” ed era dedicato a Vittorio Emanuele II. Fu inaugurato il 16 agosto 1857 da Giuseppe Verdi, con una nuova opera composta appositamente per l’occasione, l’Aroldo.


L’edificio rimase poi lesionato da un terremoto nel 1916, e venne chiuso per gli interventi di manutenzione fino al 1923.


Dopo una fiorente stagione lirica conclusa nella primavera del 1943, il teatro, nel dicembre dello stesso anno venne colpito da una bomba che distrusse completamente il tetto. Venne poi occupato dai militari e saccheggiato di arredamenti e mobilio dagli stessi Riminesi.


La ricostruzione, durata 8 anni e interrotta nel 2015 per alcuni ritrovamenti archeologici, ha ridato vita al teatro ricreando l’atmosfera e la suggestione del teatro originale.

Oggi dopo più di 180 anni dalla sua inaugurazione il teatro è diventato uno dei fiori all’occhiello della città e continua a portare sul palco grandi artisti come Cecilia Bartoli, Ezio Bosso, Riccardo Muti, Roberto Bolle e orchestre di fama mondiale come la London Simphony Orchestra, la Europe Philharmonic Orchestra e la Rotterdam Philarmonic Orchestra.

Entrando nel teatro si può effettivamente capire perché ha avuto l’onore di essere inserito in una delle classifiche della rivista più famosa di New York;

Quindi, perché non venire a visitarlo?

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