C’è un preciso periodo storico in cui Praga, nei primi decenni del Novecento, è stata uno dei centri culturali più interessanti della storia della letteratura europea. Vi si respirava un’atmosfera irripetibile nella sua unicità, data dal prolifico incontro di tre culture differenti come quella ceca, quella tedesca e quella ebraica: è proprio dal mutuo concorso di queste tre appartenenze che nacque il genio di Franz Kafka, uno degli scrittori più importanti di sempre.

Nato nel 1883 a Praga (allora sotto l’impero austro-ungarico) da un’agiata famiglia ebrea, Kafka visse gran parte della sua vita sulla piazza Staromestske e nelle strade limitrofe Celetna, Dlouha e Biltova. E in quella che oggi è chiamata piazza Franz Kafka, all’angolo con via Maiselova, si può ancora visitare la casa natale dello scrittore, evidenziata da una placca commemorativa in bronzo: nel piccolo museo che vi è stato allestito si possono trovare prime edizioni, carteggi epistolari, diari, manoscritti originali, disegni e fotografie inedite.

All’interno del Castello, invece, nel cosiddetto Vicolo d’oro, Kafka visse negli ultimi mesi del 1916 assieme alla sorella Ottla – secondo una leggenda, ai tempi di Rodolfo II (1576-1612), qui abitavano tutti quegli alchimisti che cercavano di trasformare i metalli in oro e si affannavano nel trovare l’elisir di lunga vita: un luogo silenzioso che stava particolarmente a cuore all’autore perché ideale alla scrittura, e che finì per ispirare appunto uno dei capolavori di Kafka come Il Castello, scritto intorno al 1922 e pubblicato postumo nel 1926.

Un altro dei luoghi kafkiani della capitale boema è il Cafè Arco, aperto nel 1907, dove si riunivano i fondatori del Circolo di Praga, tra cui Oskar Baum, Felix Weltsch, e lo stesso Kafka. E a proposito di caffè letterari, ne è stato da poco aperto uno dedicato a Gregor Samsa, il protagonista delle Metamorfosi, mentre il Café Milena porta il nome della donna amata dallo scrittore, e si trova nei portici di piazza della Città Vecchia (Staré Město), di fronte all’Orologio, non lontano dalla statua di Jan Hus.

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