Se sentiamo parlare di Mission: Impossible ci vengono subito in mente Tom Cruise e le sue capriole, sparatorie e corse rocambolesche, storie di spionaggio e complotti. Ma mai, mai ci viene in mente la capitale ceca. Eppure proprio a Praga fu ambientato il primo episodio (1996) della fortunatissima saga, che con il recente Mission: Impossible – Fallout (2018) ha raggiunto il suo sesto atto.

È uno dei rari casi in cui Praga è chiamata a vestire i panni di sé stessa, e non quelli di un’altra città: tra i più celebri, la Londra de La vera storia di Jack Lo Squartatore (2001) con Johnny Depp, o la Vienna di The Illusionist(2006) e Amadeus (1984). È proprio con Mission: Impossible di Brian De Palma, infatti, che il grande pubblico ha conosciuto Praga per quelle che sono le sue bellezze, dal Ponte Carlo a l’Isola Kampa, passando per le iconiche «cento torri», dalla Piazza della Città Vecchia al Museo Nazionale in Piazza San Venceslao – dove si svolge l’esclusiva festa di gala della scena iniziale. In realtà anche il quarto episodio, Mission: Impossible – Protocollo fantasma (2011), è stato girato in parte nella città boema, ma in quel caso il cortile del Castello di Praga è stato spacciato per il Kremlino di Mosca.

Un modo diverso e originale per farsi una prima idea sulla città, dunque, potrebbe essere proprio quello di andare a rivedere (magari con i propri figli) un cult che molto probabilmente avrete già visto, ma senza neanche fare troppo caso al fatto che fosse ambientato nella capitale ceca. Tanto vale, allora, ripercorrerne brevemente la trama: Tom Cruise veste i panni di Ethan Hunt, un agente segreto della CIA inviato in missione a Praga che si troverà al centro di un complotto ordito ai suoi danni, e per riuscire a scagionarsi dovrà sabotare il computer centrale dell’Agenzia tra intrighi e colpi di scena. Pur essendo un’opera in tutto e per tutto commerciale, si tratta però di un lavoro su commissione di sorprendente qualità, che permette a un regista del calibro di De Palma di incollare lo spettatore al teleschermo giocando abilmente tra i vari generi – e la sequenza sul treno ad alta velocità, in tal senso, è un esempio di grandissimo cinema.

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