Se siete a Milano e vi ritrovate a Porta Venezia, magari dopo una passeggiata in Corso Buenos Aires, una delle vie più conosciute e ricca di negozi, potreste sentire il desiderio cambiare percorso e di addentrarvi in una delle viuzze in cerca di un bar dove sorseggiare un caffè in tutta tranquillità.

Potrebbe succedere che se prendete la traversa giusta, per esempio Via Malpighi, e alzate gli occhi per osservare gli edifici, possiate trovarvi davanti a un piccolo
gioiello Liberty: Casa Galimberti. Al numero 3 di questa via, infatti, esiste una
palazzina di quattro piani con le pareti esterne decorate di piastrelle figurate in ceramica, ringhiere ed elementi in ferro battuto e ornamenti floreali in cemento. Progettata dall’architetto Bossi nel 1905 circa, si incunea tra via Malpighi e via Sirtori lasciando letteralmente a bocca aperta gli appassionati d’arte e di quel periodo artistico estremamente figurativo che è appunto il Liberty.

Il primo piano è popolato di figure maschili e femminili dipinte a fuoco su ceramica, ognuna in una posizione e atteggiamento diversi: chi coglie della frutta, chi versa dell’acqua, chi suona uno strumento, chi semplicemente si riposa. Gli altri piani, invece, sono decorati da elementi vegetali che sembrano letteralmente arrampicarsi in maniera omogenea ed elegante su per le facciate. Finestre e balconi hanno splendide ringhiere in ferro battuto finemente decorate a tema floreale e i frontoni in marmo, appoggiati a slanciate colonne piatte, rivelano tutta la maestria di scalpellini di grande talento.

I dettagli da osservare sono talmente tanti che non bastano pochi minuti; sarebbe meglio non avere fretta e regalarsi del tempo per osservare minuziosamente i particolari, le
linee sinuose, i tralci dei rampicanti che si intrecciano nel classico decoro Liberty. Un
palazzo come questo, a Milano, è una piccola fortuna, perché senza nemmeno dover pagare il biglietto si può visitare un museo a cielo aperto che racconta dettagliatamente lo stile artistico di un’epoca che non è poi così lontana.

Impossibile non restarne affascinati!

Siamo sicuri che dopo una scoperta come questa, verrà sempre più il desiderio di perdersi fra le stradine interne per scoprire quali altre magnificenze può offrire la dinamica Milano.

Professoressa Gloria Virginia Togni

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