Esiste un luogo, sito proprio al centro del Friuli Venezia Giulia, che oltre a essere ricco di storia e cultura è noto per un’eccellenza tutta italiana. I suoi più rinomati luoghi d’interesse sono, solo per citarne alcuni, la Biblioteca guarneriana, indubbiamente tra le più antiche d’Italia, che raccoglie pregiati codici manoscritti, opere miniate, una rara edizione dell’Inferno di Dante e numerosi altri documenti e libri di valore storico-artistico;

il Duomo di San Michele Arcangelo, che al suo interno ospita uno dei più grandi organi a canne dell’intera regione, con il campanile incompiuto la cui realizzazione comincia intorno al 1531 in pieno rinascimento. Di particolare interesse, considerata la sua storia, è Casa del Trecento: sopravvissuta ai bombardamenti del 1944-45 e al terribile terremoto del 1976, è attualmente sede dell’Associazione Nazionale Alpini e conserva intatte le caratteristiche del periodo in cui venne edificata. Una citazione merita anche Porta Gemona, progettata nel 1579 dall’architetto Andrea Palladio, già conosciuto per le famose e splendide ville disseminate sul territorio veneto, prevalentemente nella provincia di Vicenza.


A questo punto vi starete sicuramente chiedendo di quale città stiamo parlando. Ma è chiaro: di San Daniele del Friuli! Basta solo pronunciarne il nome che il pensiero corre immediatamente al prodotto d’eccellenza per antonomasia, quello che ha reso famosa nel mondo questa città friulana: il Prosciutto di San Daniele. Dietro alla lavorazione e alla
produzione di questa squisitezza tutta italiana c’è una tradizione secolare che si tramanda da generazioni. Il gusto, l’aroma e la consistenza sono dovuti al luogo in cui viene prodotto, che è un connubio indissolubile tra natura e persone. Le sue caratteristiche lo
rendono unico e proprio per questo motivo nel 1996 l’Unione Europea lo riconosce “prodotto a denominazione di origine protetta”, meglio comunemente noto come DOP.

Per la sua realizzazione non servono troppi ingredienti, ne bastano tre:
cosce di maiale, sale marino e l’ultimo, importantissimo, il microclima di San Daniele del Friuli. Produrre lo stesso tipo di prosciutto da qualche altra parte non sarebbe la stessa cosa. Aria, clima, sole… può sembrare strano ma sono elementi imprescindibili per dare
al Prosciutto San Daniele il suo sapore inconfondibile. Le aziende che lo producono sono circa una trentina e tutte seguono un disciplinare di produzione che è come una bibbia. Ci vogliono circa 13 mesi perché un prosciutto di San Daniele sia ben stagionato e il suo sapore perfetto e solo allora può ricevere il marchio che ne attesta qualità e originalità. Data la semplicità dei suoi ingredienti, è privo di additivi e conservanti (è il sale che assolve a questa funzione), ha un alto valore nutrizionale, è digeribile e fonte di vitamine B1, B2 e B6, oltre a contenere sali minerali come fosforo, ferro, zinco, rame, magnesio, potassio e sodio, fondamentali per il nostro organismo.


Impossibile non pensare, infine, al sapore! Che venga disposto su un tagliere abbinato a un bicchiere di vino rosso, che venga avvolto attorno a un grissino come merenda sfiziosa, che sia utilizzato per condire pasta e verdure o semplicemente adagiato su una pizza appena sfornata, il suo sapore sarà in grado di appagare qualsiasi palato, persino il più raffinato!

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Professoressa Gloria Virginia Togni

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